INTRODUZIONE ALLA DIVERSITÀ
La diversità è stata tradizionalmente considerata un termine utilizzato dai dipartimenti delle risorse umane, associato a pratiche di assunzione eque, discriminazione e disuguaglianza. Le definizioni del dizionario di diversità si riferiscono a varietà, differenze, multiformità (invece di uniformità) o dissomiglianze (invece di somiglianze). La Society for Human Resource Management afferma che la diversità è spesso usata per riferirsi a differenze basate su etnia, genere, età, religione, disabilità, origine nazionale e orientamento sessuale, ma comprende anche una gamma infinita di caratteristiche ed esperienze uniche, inclusi stili di comunicazione, caratteristiche fisiche come altezza e peso, velocità di apprendimento e comprensione.
TIPOLOGIE DI DIVERSITÀ
Diversità a livello di superficie:
differenze facilmente percepibili che possono innescare determinati stereotipi, ma che non riflettono necessariamente il modo in cui le persone pensano o sentono;
Diversità di livello profondo:
differenze nei valori, nella personalità e nelle preferenze lavorative.
DIVERSITÀ A LIVELLO DI SUPERFICIE: DISABILITÀ
La disabilità è uno degli elementi di diversità più facilmente percepibili (non sempre), e spesso trattata a livello superficiale. Una persona è classificata come disabile se ha qualche menomazione fisica o mentale che limiti sostanzialmente una o più attività principali della vita. Le disabilità includono alcune condizioni normalmente non associate ai disabili come sordità, mal di schiena cronico, AIDS, arti mancanti, convulsioni, schizofrenia, diabete, alcolismo e molti altri. Oltre il 60% dei professionisti delle risorse umane ora include le disabilità nei loro piani di Diversity & Inclusion, ma solo il 47% recluta attivamente persone disabili. Alcune disabilità aumentano le prestazioni lavorative, tuttavia, non tutti i lavori possono essere realizzati per accogliere una persona con disabilità.
I TIMORI DEI DATORI DI LAVORO RINGUARDANTI I LAVORATORI DISABILI
TIMORE | REALTÀ |
L’assunzione di persone con disabilità comporta costi di lavoro più elevati e margini di profitto inferiori. | Le percentuali di assenze per malattia sono praticamente uguali tra i dipendenti con e senza disabilità; la disabilità dei lavoratori non è un fattore nelle formule di calcolo dei costi assicurativi per la compensazione dei lavoratori. |
I lavoratori con disabilità non hanno le capacità lavorative e le esperienze necessarie a svolgere le loro attività così come le loro controparti abili. | Le tecnologie comuni come Internet e il software di riconoscimento vocale hanno eliminato molti degli ostacoli per i lavoratori con disabilità; molte persone con disabilità hanno grandi capacità di risoluzione dei problemi e nel trovare modi creativi, che altri potrebbero dare per scontati, sul come svolgere attività. |
Incertezza su come intraprendere potenziali azioni disciplinari con un lavoratore disabile. | Una persona con disabilità, sul posto di lavoro, ha gli stessi obblighi e diritti per quanto riguarda la prestazione lavorativa, il comportamento ed i risultati. |
Costi elevati associati all’accoglienza di dipendenti disabili. | La maggior parte dei lavoratori con disabilità non ha bisogno di particolari strutture ed accoglienze, ma per coloro che ne necessitano, più della metà delle modifiche al posto di lavoro costano €500 o meno (bagno, ingresso dedicato,…). |
Bibliografia:
- R. Braum “Disabled Workers: Employer Fears Are Groundless“, Bloomberg Businessweek October 2 2009
- R Braum „Survey of Employer Perspectives on the employment of People with Disabilities “US Department of Labor/Office of Disability Employment Policy, November 2008
- Stephen P. Robbins and Mary Coulter “Management“ 15th Edition Global Edition Pearson “Managing Diversity“